Il ritorno a scuola del signor Bonaventura.
Una classe della 4* elementare, a Milano, ha rispolverato un vecchio fumetto che si leggeva fino alla fine del secolo scorso: Il signor Bonaventura.
La particolarità di questo fumetto non è il solito discorso diretto tra persone ma la rima baciata nelle frasi che lo compongono. Un insegnante per salvaguardare l’aspetto della nostra lingua italiana promuove la formazione attraverso questo personaggio che ad oggi ha più di un secolo.
Creato nel 1917 da Sergio Tofano, noto anche con lo pseudonimo Sto, Bonaventura è un simbolo del teatro, della satira e della comicità italiana degli inizi del Novecento. La sua creazione nasce in un’epoca di grande trasformazione culturale e sociale, e Bonaventura ne diventa un riflesso, in grado di divertire con le sue disavventure ma anche di incarnare un’aspirazione ottimistica alla felicità ed al successo.
Le Origini e la Nascita del Personaggio
Il Signor Bonaventura appare per la prima volta sul “Corriere dei Piccoli”, uno dei giornalini apprezzati dai ragazzi dell’epoca. Questo fu un periodo difficile per l’Italia, impegnata nel pieno della Prima Guerra Mondiale.
Nonostante le difficoltà, il fumetto offriva un’occasione di evasione e intrattenimento, proponendo storie che riuscivano a far sorridere ad un pubblico di tutte le età.
Il personaggio di Bonaventura si distingue subito per il suo carattere ottimista, quasi surreale, che lo porta in ogni storia a ottenere successi inaspettati, generalmente con la vincita di un milione di lire. La sua presenza bonaria e quasi ingenua incarna un tipo di comicità leggera ma con un fondo di critica sociale, tipica della narrativa umoristica del tempo.
Il Carattere e la Trama Ricorrente
Il Signor Bonaventura è un uomo di umili origini, vestito sempre in abiti rossi e con un caratteristico cappello a bombetta. Le sue avventure seguono spesso un tema ricorrente: il personaggio inizia in una situazione difficile, quasi disperata, ma, grazie ad un concatenarsi di eventi fortuiti e comici, riesce sempre a ribaltare la situazione, finendo per ricevere una ricompensa. L’elemento distintivo della trama è la sua proverbiale vincita del milione, che diventa il marchio di fabbrica del fumetto.
Il racconto è sempre accompagnato da un testo in rima baciata, che sottolinea il carattere giocoso e teatrale della narrazione. Questo stile, semplice ma accattivante, ha reso le storie del Signor Bonaventura particolarmente amate dai lettori più giovani, ma anche dagli adulti che ne apprezzavano l’ironia sottile ed il tono leggero.
L’Impatto Culturale
Il Signor Bonaventura è un personaggio profondamente radicato nell’immaginario collettivo italiano. Il suo atteggiamento sempre positivo, nonostante le difficoltà, rappresenta una forma di resilienza e di fiducia in un futuro migliore, un tema che ha avuto un impatto particolare in periodi storici segnati da guerre e crisi economiche e che ora queste stesse crisi si ripresentano puntualmente in questi ultimi anni.
Con il passare degli anni, le storie del Signor Bonaventura hanno continuato a essere pubblicate fino agli anni ottanta, mantenendo il loro fascino e la loro capacità di intrattenere diverse generazioni di lettori.
Anche se il fumetto ha perso progressivamente la sua presenza nelle edicole, il personaggio rimane un simbolo di un’epoca del fumetto italiano che ha saputo coniugare semplicità narrativa e profondità umoristica. Ed è per questo che un insegnante ha trovato il coraggio di riprendere in mano il Signor Bonaventura per esprimere non solo quella fiducia che oggi ne abbiamo tutti bisogna, ma anche per comprendere al meglio la lingua italiana con filastrocche di senso compiuto. Le sue avventure, sempre scandite dal lieto fine, lo hanno reso un’icona di ottimismo e comicità, ed Il suo successo non risiede solo nelle trame semplici e divertenti, ma anche nell’abilità di Sergio Tofano di creare un personaggio che potesse rispecchiare, attraverso la leggerezza, le complessità della società italiana del Novecento, che oggi queste complessità, seppur mutate, ritrovano la condizione naturale per comprendere i cambiamenti ma soprattutto per saperli affrontare con fiducia ed ottimismo.
Noi, consulenti di Algoservices, non possiamo far altro che augurare a questa insegnanate ed ai suoi alunni di gioire non solo per quelle letture ma per migliorare la formazione degli stessi nell’apprendere la forma e la complessità che lingua italiana ci trasmette grazie alle filastrocche del Signor Bonaventura.