Il settore della formazione ha avuto negli ultimi 5 anni un trend che soddisfaceva gli attori che ne contestualizzavano il processo e l’utilizzo della stessa.
I periodi più bui che hanno attraversato il nostro paese durante il periodo del covid-19 hanno di fatto ucciso numerose attività tra le quali l’investimento in formazione che veniva svolto con una certa continuità prima del lockdown nel 2020.
La ripresa.
Terminati i periodi di incertezza e di timore verso una ri-normalizzazione delle attività lavorative, questo ha riequilibrato il ritorno ad una vita normale.
Anche se qualcosa ha sconvolto le nostre precedenti abitudini. Per esempio, l’utilizzo di piattaforme on-line che contraddistinguevano il riuscire a fare lo stesso lavoro ma con tempi e modi secondo i dettami che queste nuove esigenze e che questa attività culturale ha prodotto.
Un altro punto di forza
Un secondo elemento che ha riordinato e sviluppato nuovi percorsi lavorativi, è lo stanziamento dei fondi per la creazione del progetto GOL.
Numerosi corsi sono stati creati e pensati per coprire le numerose necessità di ex dipendenti che per malaugurata sorte si sono trovati senza un impiego.
I percorsi che vengono pensati ad hoc per nuovi allievi ha il contesto di verificare e di riqualificare le capacità professionali che porteranno ad un nuovo inserimento professionale.
La cultura aziendale
Il punto che coinvolge la cultura aziendale e che cominciava a trovare un contesto favorevole prima del coronavirus, ha fermato quello sviluppo e quell’interesse che numerose aziende mostravano.
Ora questo sarà un punto critico che andrà sondato nei prossimi mesi se non anni, e servirà a riavvicinare gli attori ed i bisogni che spesso pur essendo evidenti in alcuni casi, non vengono applicati con una certa solerzia.
I trend prossimi
Oggi, non è facile prevedere il mercato della formazione se dovessimo togliere il progetto GOL e gli imprevisti occorsi negli anni scorsi, però è sicuro che la necessità a creare valore nel processo lavorativo ed anche nel processo di ricollocamento è evidente.
Dobbiamo far cogliere alle aziende queste numerose opportunità e farle uscire dalla loro zona di confort per inserirle in una zona di confort più vantaggiosa che assegni processi di qualità all’interno della struttura lavorativa.